Il faro marittimo Vir

La vela è un'urgenza, dicevano. Il mare calmo non ha mai dato un buon capitano, dicono anche. La lotta con Poseidone sarebbe molto più difficile senza i raggi di luce che suggeriscono un terreno solido in lontananza. Il diciannovesimo secolo è estremamente importante per i marinai, a causa dei numerosi fari che furono costruiti lungo la costa adriatica. La monarchia austriaca era responsabile della luce dalla riva, che conduceva padri e figli al porto sicuro. Così, le notti senza luna (e senza GPS!) diventarono un'opportunità per intraprendere la navigazione. Il mare Adriatico è stato un'enorme trappola per migliaia di marinai di tutte le nazionalità e religioni, che navigarono nei nostri mari. Non sorprende quindi che un faro sia improvvisamente diventato sinonimo di vita, romanticismo e pace. I fari sulle rocce sporgenti erano abitati da famiglie che vi risiedevano tutto l'anno. Il turismo nautico li ha avvicinati alla terraferma; c'è una regola secondo cui se si naviga verso il faro, bisogna portare pane, giornali e tabacco al guardiano del faro, in segno di rispetto per il suo lavoro solitario. Tuttavia, se bussi alla porta del faro in questo momento, la risposta sarà solo un bip, oppure la porta sarà aperta da un turista, che ha affittato il faro, piuttosto che un appartamento e non vuole essere disturbato. La Croazia ha 48 fari, la maggior parte dei quali sono ora vuoti o affittati come alloggi turistici. L'automazione ha lasciato senza lavoro i guardiani dei fari, anche se si tratta più di uno stile di vita che di un lavoro. Il faro marittimo di Vir è stato costruito nel 1881 ed è uno dei fari automatizzati abbandonati. La strada che conduce ad esso è percorribile, ma mal tenuta. Questa parte dell'isola è meno popolata e le acque circostanti sono note per le abbondanti catture di pesci e crostacei. Accanto al faro c'è una torre alta 11 metri. È interessante notare che questo faro fu la base degli antifascisti durante la seconda guerra mondiale, che mantennero quindi il collegamento tra le forze di guerriglia della terraferma e quelle dell'isola di Molat. Il faro fu distrutto dai tedeschi nel 1944, ma fu successivamente restaurato per accendere la luce dell'amore, della pace e della libertà.